Dolce, timido, severo, penetrante, acuto, accattivante, triste, intenso, affascinante, minaccioso, gentile, pulito, languido: questi sono solo alcuni degli aggettivi per descrivere uno sguardo.
Le donne desiderano che i loro occhi possano trasmettere le loro emozioni , i loro desideri, quello che non vogliono è che il loro sguardo sia solo e sempre “stanco”.
Gli occhi stanchi di una donna non dipendono solitamente da una notte insonne, o comunque non solo, ma di frequente sono legati al passare del tempo ; il contorno occhi infatti tende a invecchiare più rapidamente rispetto alla cute di altre aree.
Con “contorno occhi” viene definita l’area perioculare con le palpebre superiore e inferiore. In questa sede, rispetto ad altre sedi corporee, la cute è particolarmente delicata infatti è estremamente sottile ( 0,3 mm) , povera di ghiandole sebacee, presenta scarse fibre elastiche e collageniche , il grasso sottocutaneo è poco rappresentato e la circolazione linfatica è piuttosto rallentata.
La cute perioculare, così come quella del volto in generale, inoltre può andare incontro a un invecchiamento precoce perché è maggiormente esposta ai fattori ambientali, quali raggi Uv, agenti atmosferici e inquinanti ed è continuamente sottoposta alle sollecitazioni dei naturali movimenti della mimica facciale.
Durante il processo di invecchiamento la cute subisce una diminuzione della secrezione sebacee, un aumento della xerosi e una riduzione del tono muscolare; inoltre a partire più o meno dalla quarta decade si verifica un riassorbimento del grasso orbitario per cui l’occhio tende ad “infossarsi”. A livello palpebrale si ha una perdita di elasticità con alterazione del tessuto connettivo e conseguente raggrinzimento della pelle, che da luogo alle pieghe e alle rughe palpebrali. La palpebra superiore può andare incontro a modificazioni anche maggiormente evidenti quali la ptosi palpebrale ( caduta palpebrale) che oltre al danno estetico può determinare un’alterazione del visus fino alla compromissione funzionale.
Per le sue caratteristiche di fragilità e sensibilità il contorno occhi necessità quindi di cure e trattamenti mirati e personalizzati.
Come prevenzione e trattamento è opportuno utilizzare, mattina e sera, una crema appositamente formulata per quest’area del volto; inoltre è consigliabile fotoproteggere la zona sia con l’uso di creme schermanti gli UV, sia con occhiali da sole. E riposare un numero adeguato di ore!
Se malgrado questi accorgimenti gli inestetismi della zona perioculare vi affliggono potete rivolgervi al vostro Specialista di fiducia che saprà consigliarvi i trattamenti estetici adatti e personalizzati al volto per migliorare il vostro sguardo.
La combinazione di più metodiche per il trattamento degli inestetismi dell’area perioculare può dare risultati notevoli si parla infatti in alcuni casi di lifting non chirurgico della sede perioculare e delle palpebre.
Ecco quindi un approfondimento su varie metodiche che possono essere applicate, con successo, all’area perioculare.
Se l’inestetismo oculare è caratterizzato da rughette e cedimento della palpebra superiore, tra i trattamenti ever green utilizzati per correggerlo, va citata indubbiamente la tossina botulinica. Le iniezioni di tossina botulinica infatti per l’efficacia sono tuttora tra le tecniche maggiormente utilizzate per eliminare le rughette “zampe di gallina” laterali e per sollevare l’angolo esterno della palpebra superiore. Grazie infatti a una modulazione transitoria della contrazione muscolare ( dura circa 6 mesi) lo sguardo appare maggiormente disteso, riposato e vivace.
Le infiltrazioni di acido ialuronico sono utili sia come prevenzione sia per ripristinare la densità cutanea dell’intero contorno occhi, in questo caso viene utilizzato acido ialuronico a basso peso molecolare, non cross linkato, (fluido) a scopo biorivitalizzante.
Un’altra metodica per aumentare la compattezza e l’idratazione del contorno occhi è rappresentata da infiltrazioni di PRP ( plasma ricco di piastrine). Vengono effettuate in tutta l’area interessata delle iniezioni con un concentrato di piastrine ottenute dalla centrifugazione del sangue prelevato dal paziente stesso. Le piastrine rilasciano fattori di crescita che stimolano la produzione di collagene e la rigenerazione dei tessuti.
Tra i trattamenti più recenti ed innovativi citiamo un acido ialuronico studiato appositamente per l’area perioculare. Si tratta di una formulazione di acido ialuronico cross linkato e non cross linkato con una viscosità adatta al riempimento delle antiestetiche “ occhiaie” ( palpebra inferiore), che in seguito all’applicazione appaiono schiarite e meno evidenti.
Un’altra tecnica per correggere e migliorare le “occhiaie” e l’occhio “ infossato” è rappresentata dal lipofilling. In questa metodica si aspira del tessuto adiposo da un’area donatrice del corpo ( ad esempio l’addome) e mediante centrifugazione vengono estratte, dal materiale prelevato, le cellule staminali e le cellule adipose. L’estratto viene iniettato nelle aree “ svuotate” perioculari. La procedura mira a ripristinare il volume nelle zone trattate, l’effetto finale viene raggiunto progressivamente con l’attivazione dei processi di rigenerazione cellulare innescati.
L’evoluzione della metodica iniettiva con l’utilizzo di cannule ( in sostituzione degli aghi) per l’infiltrazione di sostanze a livello perioculare da un lato assicura una omogenea distribuzione del prodotto e dall’altro ha ridotto sensibilmente la comparsa di ematomi ed ecchimosi post trattamento.
La palpebra inferiore può essere segnata da rughe profonde e superficiali di espressione particolarmente evidenti. In questo caso è indicato un trattamento laser frazionato ablativo e/o non ablativo. L’applicazione laser infatti, mediante fasci di energia che penetrano nel derma, stimola una contrazione dei tessuti e una massiva produzione di nuovo collagene che si evidenzia a distanza di qualche mese per un aspetto più tonico e levigato della sede palpebrale trattata. Si effettua solitamente un’unica seduta e il down time ( tempo di arrossamento ) è di due/tre giorni caratterizzati da eritema e lieve edema della sede trattata.
In alternativa al trattamento laser appena citato, per il trattamento della palpebra inferiore, si possono effettuare sedute di radiofrequenza ad aghi. Durante la seduta viene appoggiato sulla cute un manipolo con aghi che permette il passaggio della radiofrequenza più in profondità lasciando pressoché intatta l’epidermide. In questo modo l’energia rilasciata si trasforma in calore in profondità nel derma creando una denaturazione del collagene con conseguente contrazione delle fibre stesse che si traduce con una maggior compattezza della pelle. Inoltre il calore stimola la neoproduzione collagenica. Sono necessarie in questo caso tre sedute, a distanza di un mese l’una dall’altra, per ottenere un contorno occhi più compatto e levigato, con tempi praticamente azzerati di down time.
Tra le novità una recente metodica che si avvale dell’applicazione di ultrasuoni microfocalizzati è stata dimostrata essere estremamente efficace per trattare la sede perioculare. La procedura prevede che venga inserita sottocute una sonda laser che emette gli ultrasuoni microfocalizzati i quali stimolano la produzione di collagene arrivando sembrerebbe fino alla fascia del muscolo orbicolare. Il trattamento non è invasivo ed è indolore, con una normale ripresa delle attività subito dopo la seduta.
Una metodica alternativa consiste nell’ introduzione di appositi fili di sospensione riassorbibili in sede zigomatica, per sollevare lo zigomo e liftare la palpebra inferiore.
La carbossiterapia può essere un trattamento utile nel caso di “occhiaie” pigmentate e/ o palpebre pesanti ed edematose. Durante la seduta viene somministrata anidride carbonica nel sottocute che agisce andando a migliorare il microcircolo della sede trattata .
Qualora però l’inestetismo palpebrale fosse particolarmente marcato ( ad esempio ptosi palpebrale ) con una importante presenza di cute in eccesso è opportuno valutare l’eventualità di un trattamento chirurgico di blefaroplastica.
E per concludere in bellezza le nuove tendenze della medicina estetica: aspetto naturale e prevenzione, si parla infatti di “nude look”. Microbotulino per prevenire le rughe di espressione; acido ialuronico e fattori di crescita per mantenere la pelle tonica e compatta sono solo alcuni dei trattamenti che si stanno sviluppando a questo fine. La ricerca e gli studi infatti si stanno sempre più concentrando per ottenere materiali e metodiche sempre meno invasivi e che aiutino a prevenire le rughe future.
Con i nostri più sentiti auguri di Buon Natale!
Dott. Laspina Sebastian
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dott.ssa Codogno Silvia
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Un corpo perfetto è il sogno di ogni donna, ma come raggiungere questo ideale?
Uno stile di vita salutare, decisamente non sedentario e non sovrappeso, all’insegna di movimento e benessere può facilitare il raggiungimento di molti obiettivi. Per avere un corpo tonico e sodo anche l’alimentazione è importante: via dalla nostra tavola cibi raffinati e grassi; è necessario bere molta acqua arricchita da drenanti. Dalla cosmesi, molti sono gli aiuti: diverse le proposte sul mercato di creme rassodanti e drenanti che stimolano la lipolisi.
Sebastian Laspina, medico chirurgo e dermatologo, fornisce ai lettori di Lei qualche prezioso consiglio: “A seconda della problematica evidenziata sul paziente, consiglio la terapia più vincente. In medicina estetica ci sono diversi trattamenti contro gli accumuli adiposi localizzati, come ad esempio cosce, glutei, addome e gambe, le zone più fastidiose e colpite che creano, a livello visivo, un profilo corporeo disarmonico. Per le piccole problematiche, alternative non chirurgiche o mini invasive, può essere di aiuto la mesoterapia, l’iniezione sottocutanea di particolari farmaci. Agisce direttamente sulla zona senza coinvolgere altri organi, favorisce la circolazione sanguigna e linfatica. Una buona alternativa prima di pensare ad una liposcultura, in vista di un rimodellamento del corpo è la laser lipolisi: il laser viene impiegato per eliminare il tessuto adiposo in eccesso, attraverso una microcannula. Il grasso sciolto, grazie all’energia termica emessa dal laser viene parte aspirata da microcannule, parte eliminata dall’organismo. Per contrastare cellulite ed adiposità localizzate esistono anche gli ultrasuoni focalizzati o la carbossiterapia, una pratica estetica basata sulla somministrazione di anidride carbonica allo stato gassoso sulle zone da trattare” – precisa il Dott. Laspina. “Il risultato di una silhouette armonica è garantita ed ha effetti duraturi sempre che lo stile di vita condotto dalla paziente sia sano” – conclude il Dott. Laspina. Dal “scaldare” gli adipociti al raffreddarli: esistono anche tecniche come la criolisi o cool sculpting che mira al congelamento delle cellule per poi eliminarle, anche se possibile conseguenza di questo trattamento può essere la lassità cutanea.
Necessaria dunque sempre una buona informazione per scegliere il miglior trattamento, efficace, per la nostra problematica, e cosi riduzione, effetto lifting e rassodamento, non saranno più solo un miraggio.
Nel 2005 Christopher Wild, noto epidemiologo direttore dell’ICRC di Lione, ha coniato il termine di “esposoma” per definire come i fattori ambientali ai quali siamo esposti durante tutto l’arco della nostra vita influenzino il nostro stato di salute.
Il concetto estremamente innovativo comprende gli agenti ambientali quali inquinamento come agenti chimici e fisici di acqua e aria ma anche tutto ciò che è legato al nostro stile di vita, alimentazione, fumo, alcool, attività fisica.
Parlando di invecchiamento cutaneo, sembrerebbe che solo una quota minore, il 20%, sia dovuto all’invecchiamento intrinseco cellulare mentre l’80% sia legato all’azione degli agenti ambientali e tra questi i principali nemici della pelle sono le radiazioni UVA, UVB ma anche l’infrarosso fino al visibile.
Tra i fattori esogeni dell’esposoma un ruolo rilevante è attribuito all’inquinamento ambientale e questo sia per la presenza di metalli pesanti e di polveri sottili, sia a causa dei gas quali azoto atmosferico, biossido di zolfo e biossido di azoto.
L’esposizione a tutti questi fattori infatti causa una massiva produzione di radicali liberi in grado di superare le difese antiossidanti cellulari con conseguenti danni irreversibili della cellula stessa e del patrimonio genetico.
Gli effetti nocivi legati a questi fattori esterni si sommano poi ai danni indotti dallo stile di vita scorretto e anche in questo caso i danni sono dovuti allo stress ossidativo cellulare.
Tutte queste aggressioni a carico delle nostre cellule si manifestano clinicamente con i caratteri dell’invecchiamento cutaneo. La pelle danneggiata presenta una pigmentazione discromica (disomogenea) , il colorito appare spento, la cute è segnata da solchi , microrughe e rughe, pori dilatati, risulta ispessita e ipotonica.
Fin dell’antichità il sesso femminile conosce l’importanza della cura e dell’igiene del corpo, e della necessità di applicare oli, creme, pomate, unguenti al volto per mantenerlo più giovane e bello. Nell’antico Egitto la preparazione di prodotti di bellezza era un’arte praticata da professionisti, nei suoi scritti Plinio descrive l’Egitto come il più importante produttore nel campo cosmetico.
Ovidio nel suo poemetto “Medicamina faciei feminae ” invita le donne a prendersi cura di sé stesse sia nel carattere che nell’estetica e, a questo fine, fornisce una ricetta a base di orzo, uova e bulbi di narcisi per una maschera che dovrebbe rendere la pelle del volto “più liscia del suo specchio”!
Dall’antichità ad oggi l’evoluzione della scienza e le maggiori conoscenze in ambito dermatologico e tecnologico hanno permesso di sviluppare prodotti per la cura e la bellezza della pelle la cui efficacia è comprovata da studi scientifici.
Come contrastare gli effetti dannosi dovuti all’esposoma e quindi rallentare l’invecchiamento cutaneo?
È indispensabile l’applicazione di antiossidanti in grado di bloccare gli effetti nocivi dei radicali liberi.
La conoscenza più approfondita della struttura della pelle ha permesso la formulazione di prodotti idratanti di ultima generazione che non si limitano a impedire la perdita d’acqua attraverso la pelle ma che trattengono efficacemente le molecole d’acqua e vanno a integrare il film idrolipidico stesso reintegrando la protezione della barriera cutanea.
Le novità più interessanti per le “ over 30” riguardano però i prodotti antiaging!
Le maggiori conoscenze delle cause e dei processi dell’ invecchiamento cutaneo hanno indirizzato le ricerche verso principi attivi che contrastino proprio questi
L’acido ialuronico è uno tra i principi attivi più noti e più utilizzati nelle formulazioni cosmetiche antiaging. È un componente fondamentale della cute, prodotto naturalmente dalla pelle, alla quale conferisce compattezza e tonicità. È una sostanza che per la sua conformazione chimica è in grado di legare moltissime molecole d’acqua, ha quindi un importante effetto idratante. L’acido ialuronico utilizzato nei cosmetici antiaging più recenti si presenta in forma idrolizzata e viene incorporato in liposomi. Grazie a questa formulazione innovativa resa possibile dai progressi delle nanotecnologie, si ritiene che la sostanza possa penetrare in profondità arrivando a stimolare i fibroblasti stessi a sintetizzare altro acido ialuronico. In pratica quello che possiamo affermare è che le creme che contengono acido ialuronico utilizzate con regolarità conferiscono alla cute una buona idratazione e un aspetto più compatto e tonico, anche se temporaneo.
Tra le sostanze ad elevato potere anti-invecchiamento ci sono ( e come potevano mancare…!) le vitamine.
Le più utilizzate, grazie alle loro specifiche proprietà sono indubbiamente le vitamine liposolubili A e E e le vitamine idrosolubili come la C e la vitamina B3; In particolare, la Vit A è in grado di aumentare la proliferazione dei cheratinociti e di GAG ( glicosaminoglicani) aumentando lo spessore e l’idratazione della pelle, mentre la Vit E viene utilizzata per l’elevato potere antiossidante, in grado di bloccare la cascata di stress ossidativo dovuta ai radicali liberi , responsabili del danneggiamento cellulare.
Per la capacità di inibire la iperpigmentazione cutanea e le proprietà idratanti la Vit B3 viene normalmente impiegata nelle formulazioni cosmetiche anti aging . Sarebbe anche in grado di favorire la sintesi di collagene.
La Vit C viene invece utilizzata per le ben note alte capacità anti ossidanti, anche se l’impiego in cosmesi è limitato per la scarsa stabilità della molecola.
Non possiamo inoltre dimenticare, oltre alle vitamine, anche gli alfa idrossi acidi, frequentemente usati in combinazione nelle varie formulazioni anti aging. Gli alfa idrossiacidi, più comunemente conosciuti come acidi della frutta, vengono difatti utilizzati nelle formulazioni cosmetiche anti invecchiamento per la loro capacità di esfoliare e levigare la pelle in superficie, mentre a livello dermico stimolano la produzione di materiale da parte dei fibroblasti.
Tra le sostanze con una notevole capacità antiossidante spicca anche il Resveratrolo, già da alcuni anni infatti sarebbero state dimostrate le proprietà anti ossidanti di questa molecola, il cui uso è fortemente limitato dalla scarsa stabilità della sostanza. Gli studi più recenti si sono indirizzati quindi verso formulazioni che mantengano intatte le proprietà anti ossidanti e questo è stato reso possibile dall’utilizzo di complessi dendrimeri-resveratrolo grazie agli sviluppi della nanotecnologia.
Tra le più recenti pubblicazioni scientifiche una ulteriore novità è rappresentata dal diretto impiego della melatonina nella formulazione di creme anti aging. La melatonina è una sostanza con elevato potere antiossidante e citoprotettore, inoltre ha un ruolo fondamentale nel mantenimento dell’omeostasi della pelle; la melatonina cutanea e i suoi metaboliti hanno infatti un forte effetto protettivo verso lo stress ossidativo e le radiazioni ultraviolette. Nonostante le evidenze a sostegno di quanto suddetto ad oggi l’impiego della melatonina topica era limitato da problemi di stabilità della molecola e scarsa capacità di penetrazione attraverso gli strati epidermici. Grazie alle nanotecnologie sono stati recentemente formulati dei prodotti che contengono la melatonina veicolata da liposfere che ne consentirebbero la penetrazione fino al derma. È da sottolineare come uno studio recentemente pubblicato ha comunque dimostrato che l’impiego della melatonina contribuisce ad un aumento notevole della tonicità e dell’idratazione cutanea nonché ad una significativa riduzione delle rughe.
Le sostanze elencate sono solo alcune tra i principi attivi più nuovi utilizzati nella preparazione di prodotti topici anti invecchiamento, anche se, ricordiamo, che in quest’ambito la ricerca e la scienza sono in continua evoluzione, basti pensare che prima dell’avvento delle nanotecnologie la gran parte dei risultati ottenuti attualmente sarebbe stata impossibile.
Da ultimo ricordiamo come una giusta combinazione tra stile di vita e utilizzo di validi prodotti cosmetici con regolarità sia probabilmente il mix vincente per combattere o quantomeno rallentare l’invecchiamento cutaneo!
Buona estate!
Dott. Sebastian Laspina
Dott.ssa Silvia Codogno
Arriva la bella stagione, le gambe si trovano in primo piano e per sentirsi a proprio agio devono essere lisce, toniche e in forma!
Gambe lisce, accuratamente epilate ed idratate e con un sano colorito dorato! Ecco ora le gambe sono perfette per essere esibite senza calze!
Ma ahimè, cosa sono queste ramificazioni rosse e blu che macchiano la cute delle gambe?
Comunemente chiamati capillari sono in realtà delle teleangectasie cutanee; le teleangectasie sono dilatazioni varicose di piccoli vasi ematici, arteriosi o venosi visibili a livello dell’epidermide. Si presentano come fini striature lineari o ramificate di colore rosso bluastro, che talvolta possono arrivare a formare degli agglomerati di vasi.
Si tratta di un inestetismo piuttosto frequente che affligge in particolar modo il sesso femminile e si manifesta prevalentemente agli arti inferiori e al volto. Solitamente è un disturbo legato all’avanzare dell’ età, ma non esclusivo , tal volta infatti può colpire anche soggetti giovani.
Le teleangectasie sono un difetto estetico sgradevole ma innocuo, sono infatti alterazioni vascolari asintomatiche e non patologiche la cui eziopatogenesi è multifattoriale e non ancora completamente nota.
Un fattore riconosciuto si ritiene sia legato ad una predisposizione personale e familiare a sviluppare la patologia.
Esistono inoltre dei fattori che possono favorire la comparsa di questo antipatico inestetismo.Tra questi lo stile di vita: un lavoro molto sedentario o che comporti tempi lunghi di stazionamento in piedi, associato ad una scarsa attività fisica insieme al sovrappeso e all’obesità aumentano il rischio di comparsa delle teleangectasie.
L’ esposizione eccessiva a raggi UV, a calore eccessivo o al contrario a temperature molto basse sono fattori che indebolendo la parete dei vasi stessi causano un peggioramento del quadro cutaneo legato alla comparsa delle antiestetiche alterazioni vasali.
Le teleangectasie possono essere legate ad alterazioni ormonali come quelle che si hanno in gravidanza, in menopausa o per l’uso della pillola anticoncezionale e proprio per questo come già accennato sono una problematica riguardante soprattutto le donne.
Si parla invece di “ matting ”quando in seguito a trattamenti sclerosanti o chirurgici si formano piccoli aggregati di vasi molto sottili nella sede di trattamento che scompaiono spontaneamente dopo alcuni mesi.
Talvolta quadri clinici importanti possono associarsi a sintomi quali prurito, sensazione di gambe pesanti e fragilità capillare che peggiorano in estate e con le temperature elevate. In questi casi le manifestazioni teleangectasiche possono essere la spia di una alterazione circolatoria più importante in un quadro di insufficienza venosa, ecco perché è opportuno effettuare un’accurata visita Specialistica volta a decidere il percorso terapeutico più appropriato.
La diagnosi delle teleangectasie è clinica in base alla presenza delle stesse. Può essere utile in taluni casi, selezionati dal Medico Specialista, sottoporsi ad un Ecocolordoppler artero venosi degli arti inferiori per evidenziare eventuali alterazioni del circolo vascolare profondo.
Per rallentare il progredire della patologia e’ opportuno adottare alcuni accorgimenti; tra questi abbiamo già citato il seguire opportune norme comportamentali quali attività fisica regolare e dieta equilibrata. Inoltre la terapia contenitiva cioè l’ utilizzo di calze elastiche a compressione graduata è particolarmente indicato in chi svolge lavori sedentari. E’ anche consigliata l’assunzione periodica di integratori a base di sostanze drenanti e con azione trofica sulla parete dei vasi.
Le teleangectasie, una volta comparse, scompaiono però solo se trattate; ad oggi il trattamento si avvale della chirurgia per il trattamento dei vasi varicosi di calibro maggiore, mentre per i vasi di diametro minore fino alle piccole teleangectasie si utilizzano principalmente le tecniche di scleroterapia e il trattamento laser.
La scleroterapia consiste nell’ iniettare all’interno del capillare una soluzione liquida o in forma di schiuma, che innescando un processo infiammatorio, porta all’ occlusione del vaso e alla conseguente scomparsa dello stesso. È una metodica consolidata, che da’ buoni risultati e risulta efficace anche su vasi di calibro maggiore rispetto alle teleangectasie.
Le principali novità nel trattamento di questo inestetismo riguardano però la terapia laser. Esistono infatti diversi tipi di laser vascolari, con diverse lunghezze d’onda in grado di trattare i capillari più sottili ma anche di calibro maggiore fino alle vene e alle grandi varici.
La laserterapia transdermica per Il trattamento dei capillari di piccolo calibro è oggi ormai consolidata. Questa metodica sfrutta il principio della fototermolisi selettiva, cioè l’assorbimento dell’energia laser da parte del bersaglio, che in questo caso è l’emoglobina, aumentandone la temperatura con conseguente fotocoagulazione e chiusura del vaso che si riassorbe e scompare circa in due settimane. Come ogni trattamento laser è necessario evitare l’esposizione solare per alcune settimane sia prima che dopo il trattamento.
La vera novità in campo vascolare è però il laser endoperivenoso, una metodica miniinvasiva che permette di coagulare il vaso dall’interno o a contatto con il vaso stesso riducendo al minimo il danno cutaneo, inoltre utilizzando fibre ottiche laser di diametri diversi è possibile trattare anche vene di calibro maggiore come le collaterali e le perforanti.
Per concludere il principale consiglio è, soprattutto per le categorie a rischio, di associare un corretto stile di vita ad una generale prevenzione, mentre con riferimento al trattamento in caso di insorgenza, di consultare il parere del Vostro Specialista per intraprendere il percorso terapeutico più appropriato .
Dott. Sebastian Laspina
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dott.ssa Silvia Codogno
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Il collo può tradire l’età di una donna (e di un uomo) più di quanto non possa fare il viso.
Fino a 10 anni fa digitando su un motore di ricerca le parole chiave “ringiovanimento del collo”, la maggior parte delle soluzioni sarebbe stata “lifting chirurgico”.
A tutt’oggi invece la stessa procedura porta a risultati completamente diversi: le possibilità per ringiovanire e migliorare il collo sono numerose.
Il collo è la regione anatomica che posteriormente va dalla base del cranio fino alla settima vertebra, mentre anteriormente, la sede che dal punto di vista estetico ci interessa maggiormente, si parla in molti articoli di zona Y che va dal mento al décolleté.
Le imperfezioni di questa sede corporea sono legati all’invecchiamento e al conseguente cedimento e lassità della pelle e dei muscoli del collo stesso e all’accumulo adiposo che viene colloquialmente definito doppio mento.
Il “Tech Neck”
L’età della comparsa di questi inestetismi secondo alcuni recenti studi sembrerebbe essersi abbassata di quasi dieci anni e le accuse di questo peggioramento sembrerebbero ricadere quasi esclusivamente sull’uso quotidiano ed eccessivo dei technology devices, tant’è che si parla di “tech neck”.
Sulla base di queste ricerche sembrerebbe addirittura che il movimento che viene effettuato innumerevoli volte al giorno per fissare lo schermo di tablet e smartphone sia quanto di più lontano da una postura corretta per il nostro collo…
Il collo, un’area spesso trascurata
L’anatomia del collo è caratterizzata infatti da muscoli di sostegno meno robusti di quelli del volto. In questa regione la cute è poi più sottile e povera di ghiandole sebacee.
Inoltre potremmo aggiungere che il collo è una sede corporea piuttosto trascurata.
Da giovani ci si preoccupa quasi esclusivamente del viso e solo dopo i primi cedimenti cutanei, con l’utilizzo di creme anti aging e protezioni solari, ci si ricorda del collo.
I trattamenti disponibili nel passato erano quasi esclusivamente trattamenti chirurgici, piuttosto invasivi e con un lungo periodo di downtime (vale a dire un lungo periodo di convalescenza dopo il trattamento chirurgico).
Le ricerche più recenti si sono indirizzate verso trattamenti poco invasivi che assicurino ottimi risultati con ridotti o assenti tempi di recupero. Ecco perché sempre più persone si avvalgono di queste metodiche e perché sempre più si ricercano simili strategie.
La tendenza è affiancare in sinergia tecniche già note e di comprovata efficacia a trattamenti più recenti e innovativi con l’obiettivo di ottenere risultati gradevoli e naturali.
Quali i trattamenti per ringiovanire la pelle del collo?
Radiofrequenza
Una metodica conosciuta che dà buoni risultati sul collo e sul contorno dell’ovale è la radiofrequenza. La continua evoluzione di questa tecnica ha infatti portato ad apparecchiature estremamente sofisticate, multipolari e in grado di monitorare le temperature efficaci per ottenere ottimi risultati con un trattamento piacevole. La radiofrequenza agisce sulla lassità cutanea tramite il calore che come effetto immediato provoca la contrazione del reticolo di fibre collagene presenti nella cute determinando un effetto lifting. Dopo alcuni trattamenti si ha invece un effetto a lungo termine dovuto ad un’aumentata produzione di nuovo collagene da parte dei fibroblasti stimolati dal calore.
Per ottenere dei risultati duraturi sono necessarie dalle quattro alle sei sedute effettuate nell’arco di tre mesi.
Biorivitalizzazione
Solitamente questi trattamenti si alternano a sedute di biorivitalizzazione secondo protocolli personalizzati in base alle caratteristiche e alle esigenze di ogni persona.
La biorivitalizzazione consiste in piccole iniezioni di sostanze con proprietà idratanti e stimolanti, contenenti acido ialuronico e amminoacidi precursori del collagene, dell’elastina e dei glicosaminoglicani, effettuate nel derma al fine di migliorare la qualità della pelle.
In media si programmano tre sedute all’anno per avere risultati soddisfacenti e durevoli.
Nefertiti lifting
Il “Nefertiti lifting”, un rimodellamento non chirurgico del collo, si ottiene invece con microiniezioni di Botulino effettuate in punti specifici della muscolatura. I risultati si vedono a distanza di una settimana e consistono in un aspetto più tonico e compatto, con bande muscolari meno in evidenza e un profilo mandibolare più definito della zona Y. Il trattamento va ripetuto ogni sei/otto mesi.
Carbossiterapia
La carbossiterapia, è una tecnica efficace e non invasiva che consiste nell’insufflazione di CO2, una sostanza naturale, a livello del derma che stimola l’ossigenazione dei tessuti. Se applicata al collo assicura una pelle più tonica, compatta e luminosa.
Sei/otto sedute di quindici minuti assicurano un risultato visibile e duraturo.
Laser frazionato
Il laser frazionato non ablativo, mediante la fototermolisi frazionale, migliora significativamente il tono della pelle con una minima o assente interferenza con le attività quotidiane. Infatti il calore prodotto stimola e rigenera il collage e l’elastina senza danneggiare l’epidermide.
Si effettuano solitamente una o due sedute durante l’inverno, l’esposizione solare è infatti una controindicazione assoluta al trattamento.
I trattamenti di ultima generazione
A queste metodiche, costantemente in evoluzione e di comprovata efficacia, si affiancano trattamenti e tecniche più recenti ed innovative.
Radiofrequenza frazionata
La radiofrequenza frazionata abbina all’azione di termostimolazione, che si ha nella RF tradizionale, il resurfacing cutaneo. Infatti produce tramite delle onde elettromagnetiche dei microfori a livello cutaneo, non visibili ad occhio nudo, dai quali si ha una rigenerazione cutanea. Il trattamento è piacevole: infatti il calore che si produce con l’applicazione della sonda a contatto con la cute può essere modulato. Si effettuano cicli di tre quattro sedute durante la stagione invernale.
Trattamento con PRP – Platelet-Rich Plasma
La tecnica del PRP (plasma ricco di piastrine) è una recente tecnica di medicina rigenerativa basata sulle proprietà stimolanti dei fattori di crescita presenti nel nostro sangue. Viene infatti centrifugato il sangue autologo (ovvero prelevato dal paziente stesso) e una volta ottenuto un concentrato di piastrine viene iniettato nel derma dove stimola i fibroblasti a produrre collagene, a distanza di circa due mesi la cute appare rigenerata e più compatta. Solitamente si effettua una seduta all’anno.
Fili di trazione
Una ulteriore possibilità per il lifting non chirurgico del collo è l’utilizzo di fili di trazione; la seduta è ambulatoriale con modesti tempi di down time.
Microbotox
Tra le novità ricordiamo la tecnica del “microbotox”, un nuovo impiego della tossina botulinica che viene applicato al terzo inferiore del volto e al collo per ridefinire l’angolo mandibolare, migliorare la qualità della pelle e ridurre le rughe orizzontali e verticali. La tossina botulinica viene impiegata a diluizioni maggiori rispetto all’utilizzo tradizionale e iniettata in superficie con tecnica a micropomfi. I risultati si vedono una settimana dopo e durano all’incirca sei mesi.
Endolifting
Endolifting è una tecnica innovativa e recentissima, non chirurgica, per il rimodellamento, comparabile ad un mini lifting, del collo. Senza alcuna incisione e senza dolore viene introdotta una sottile sonda laser nel tessuto sottocutaneo della sede da trattare. L’energia sprigionata dal laser provoca una contrazione dei setti fibrosi della cute con un effetto del tutto simile ad un lifting che andrà a consolidarsi nell’arco di tre-quattro mesi. A fine seduta possono essere riprese le attività sociali quotidiane in quanto nelle aree trattata sarà presente solamente un lieve rossore che in qualche ora scomparirà.
E qualora l’inestetismo che affligge fosse il “doppio mento”?
Anche in questo caso ci sono numerose novità!
La Microliposuzione è un intervento ambulatoriale che viene effettuato in anestesia locale. Attraverso una piccolissima incisione sotto il mento si inserisce una microcannula per aspirare il grasso ricreando così un profilo delineato, gradevole ed elegante del mento e del collo. Il risultato è permanente.
Ma qualora voleste eliminare questo antipatico inestetismo ma non foste pronti a un trattamento chirurgico? Ecco la novità assoluta: un nuovo farmaco a base di acido desossicolico. Il farmaco viene iniettato nel grasso sottocutaneo sotto il mento dove agisce provocando la distruzione delle cellule adipose con un effetto duraturo nel tempo. Le sessioni necessarie per correggere l’inestetismo vanno da tre a sei anche se i primi effetti si vedono già dopo due sedute. È un trattamento ambulatoriale con pochi o addirittura nessun effetto collaterale.
Una così ampia gamma di possibilità, tutte valide e comprovate, può in effetti generare imbarazzo sul come scegliere.
Il consiglio è di affidarvi al parere esperto del vostro Dermatologo di fiducia per scegliere il percorso terapeutico più adatto e personalizzato per la vostra “zona Y”!
Uno Specialista saprà infatti consigliarvi le soluzioni più adatte al vostro inestetismo considerando il vostro tipo di pelle, il fototipo, lo stile di vita e i risultati da ottenere!
A cura di:
Dott. Sebastian Laspina
Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dott.ssa Silvia Codogno
Specialista in Dermatologia e Venereologia
La ricerca nell’ambito della medicina e dermatologia estetica è sempre in fermento e le novità non mancano di certo!
Le novità più interessanti arrivano però proprio dalle donne, le protagoniste (quasi) assolute di questo effervescente mondo. Le nuove tendenze infatti ci dicono che il gentil sesso desidera mantenere un aspetto gradevole, curato e naturale.
Vedersi bene vuol dire avere una pelle luminosa e tonica, un volto riposato ed espressivo, un aspetto gradevole e naturale.
Proprio in questa direzione si sta dirigendo la ricerca in campo dermatologico ed estetico: la medicina rigenerativa è infatti la nuova frontiera.
Il nuovo approccio della Medicina Estetica
Non avendo ancora, purtroppo, trovato la mitica fonte della giovinezza cara ai miti medioevali, l’obiettivo della attuale Medicina Estetica rigenerativa è stimolare la rigenerazione cellulare, restituendo così funzionalità e integrità ai tessuti.
La conoscenza sempre più approfondita dell’anatomia e dei processi biologici ha reso possibile l’evoluzione delle tecnologie tanto da poter agire a livello cellulare e molecolare.
Sul piano pratico cosa comporta tutto questo?
Significa che in ambito estetico si prediligono trattamenti soft, terapie ambulatoriali non invasive o minimamente invasive che ridonano al volto un aspetto fresco e riposato senza alterarne i lineamenti e le caratteristiche e mantenendone l’espressività’; trattamenti che modulano le cellule e i tessuti della paziente stessa.
Ecco allora che la Medicina Rigenerativa si avvale sia di trattamenti dove si introducono nell’organismo biomateriali sintetici (fillers biorivitalizzanti, fili rivitalizzanti), fattori di crescita (plasma arricchito di piastrine o PRP), cellule staminali (lipofilling); sia stimolando le cellule con l’utilizzo di energie fisiche (Luce pulsata, Laser, radiofrequenza) e chimiche (CO2, O2).
Rivolgendovi al vostro Specialista di fiducia potrete affidarvi alla sua esperienza per scegliere i trattamenti medici estetici più adatti al vostro tipo di pelle.
Andiamo a vedere in dettaglio questi trattamenti.
Biorivitalizzazione
La tecnica della biorivitalizzazione consiste in piccole iniezioni di acido ialuronico e/o amminoacidi, che vengono effettuate con aghi molto sottili a livello del viso, del collo e del décolleté; le sostanze iniettate vanno a stimolare i fibroblasti, favorendo la produzione di collagene ed elastina, l’impalcatura di sostegno della pelle. L’effetto si traduce in una maggior compattezza, elasticità e tonicità della cute.
La tecnica PRP
La tecnica del PRP (plasma ricco di piastrine) prevede un prelievo di sangue della paziente, la centrifugazione dello stesso e la separazione del plasma ad alta densità piastrinica. Quest’ultimo viene iniettato nel derma di volto, collo e décolleté dove induce una rigenerazione dei tessuti accelerata rispetto ai naturali meccanismi di riparazione.
I risultati visibili dopo alcune settimane donano un aspetto levigato, disteso e luminoso al volto e alle aree trattate.
Lipofilling
Il lipofilling è una tecnica che viene utilizzata per modellare e ripristinare i volumi del volto. Si utilizza una parte di grasso prelevato dai tessuti della paziente stessa. Il grasso autologo opportunamente trattato viene poi iniettato nelle zone da trattare, il lipofilling dona quindi un aspetto naturale ed armonioso, ripristinando i contorni e i volumi del volto senza l’utilizzo di protesi.
Luce pulsata e tecnica LASER
La luce pulsata e i laser determinano, con risultati più o meno marcati a seconda delle potenze utilizzate, una contrazione delle fibrecollagene e una stimolazione della loro produzione da parte dei fibroblasti.
La cute a distanza di alcune settimane dalla seduta laser appare più compatta, distesa e luminosa, le “rughette” si distendono grazie ad un aumentata produzione di collagene ed elastina.
Carbossiterapia
La carbossiterapia consiste nell’insufflazione superficiale a livello del derma di anidride carbonica: il processo fa aumentare l’afflusso ematico ai tessuti migliorandone così l’ossigenazione, il che si traduce in un aspetto più sano e compatto della cute trattata.
Deep skin resurfacing
E, qualora per il chronoaging (invecchiamento dovuto all’età) o per il fotoaging (invecchiamento da esposizione solare) l’inestetismo fosse particolarmente marcato, ecco una novità la “Deep skin resurfacing” che combina l’uso del laserfrazionato con il PRP, con risultati notevoli.
Naturalmente essendo l’invecchiamento un processo in continua evoluzione tutti questi trattamenti descritti vanno ripetuti annualmente in cicli. Le modalità, i tempi di applicazione e il numero delle sedute saranno decisi dal vostro Dermatologo di fiducia in base alle vostre esigenze con percorsi personalizzati.
E per il futuro cosa possiamo ipotizzare o aspettarci?
In un futuro non troppo lontano l’idea potrebbe essere di rallentare il processo di invecchiamento della pelle stessa.
Quello che oggi nutrendo in profondità la pelle riusciamo in parte già ad ottenere con le tecniche di bioviritalizzazione, in un futuro fantascientifico potrebbe essere una pelle perfetta prodotta in laboratorio che non invecchia!
In realtà la scienza e la fantascienza sono piuttosto vicine!
Una recente metodica infatti permette di ottenere, da un piccolo prelievo di cute del paziente, colture cellulari di fibroblasti autologhi che vengono reintrodotti nella cute del paziente stesso ridonando alla cute una nuova giovinezza.
Incrementando la quota di fibroblasti aumenta di conseguenza la produzione di collagene ed elastina con il risultato che la cute appare più trofica spessa ed elastica.
In attesa quindi che si scopra il mitico elisir di eterna giovinezza è consigliabile affidarsi alla scienza!
Un professionista qualificato potrà consigliarvi per intraprendere un percorso terapeutico basato sulle esigenze e le aspettative personali.
a cura di:
Dott. Sebastian Laspina, Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dott.ssa Silvia Codogno, Specialista in Dermatologia e Venereologia
Come promesso nel numero precedente oggi dedichiamo questo spazio ad approfondire una patologia cutanea di notevole impatto psicologico per chi ne è affetto: l’acne dell’età adulta.
L’acne è una dermatosi infiammatoria che interessa il follicolo pilosebaceo delle zone seborroiche del volto e del torace. Se è noto che l’acne sia comune durante la pubertà, meno note sono invece le sue manifestazioni in età matura. Questa particolare forma di acne colpisce quasi esclusivamente il sesso femminile nella fascia di età tra i 30 e i 40 anni.
L’acne in età adulta
Nella maggioranza dei casi si tratta di una persistenza o di una riaccensione dell’acne giovanile, in un numero minore di soggetti invece compaiono le manifestazioni acneiche in età adulta per la prima volta.
Dal punto di vista clinico le manifestazioni dell’acne adulta si differenziano da quelle adolescenziali sia per il tipo di lesione che per le sedi preferenziali di localizzazione.
Come si manifesta l’acne in età adulta? La clinica è moltosimile all’acne adolescenziale: possono essere presenti comedoni chiusi e aperti, meglio conosciuti come punti bianchi e neri, papule e talvolta noduli o cisti, mancano invece le pustole tipiche della forma giovanile. Anche la localizzazione è peculiare, le sedi elettive sono il contorno del terzo inferiore del viso.
L’acne nelle donne adulte: le cause
Per quel che riguarda la patogenesi (le cause), queste non sono completamente chiarite.
È una condizione assai frequente nella donna, nel gentil sesso infatti entrano in gioco molteplici fattori, tra i quali le alterazioni ormonali possono rivestire un ruolo rilevante.
Anche se in realtà un’analisi ematochimica dei dosaggi ormonali non sempre evidenzia alterazioni, talvolta infatti è la ghiandola stessa ad avere una sensibilità aumentata agli ormoni androgeni, pur essendo i valori di questi ultimi nella norma.
La storia clinica potrebbe far emergere la sospensione della pillola contraccettiva o al contrario la sua recente assunzione, “movimenti ormonali” legati all’accendersi di manifestazioni acneiche. In altri casi, meno frequenti, si evidenzia l’assunzione di farmaci, come terapie steroidee sistemiche per tempi protratti. Inoltre forti stress emozionali possono esacerbare le manifestazioni.
Il ruolo dei cosmetici e dell’alimentazione
All’anamnesi è importante approfondire quali eventuali particolari cosmetici siano utilizzati.
Sono infatti da evitare sia le creme antietà molto ricche sia i prodotti troppo aggressivi sia per la cura che per la detersione.
Di frequente, poi, il tentativo di nascondere le lesioni porta all’utilizzo di fondotinta molto coprenti ed occlusivi, con il rischio di sortire un effetto contrario, creando un circolo vizioso che mantiene l’antipatico inestetismo!
Tra i fattori peggiorativi di questa dermatosi emergono alcune abitudini quali fumo e un’alimentazionedisordinata (junkfood e poca verdura e frutta). Uno studio italiano pubblicato nel 2016 su una prestigiosa rivista dermatologica americana confermava l’effetto protettivo del consumo di vegetali, frutta e pesce; mentre non confermava l’associazione tra acne e consumo di latticini e indice di massa corporea.
L’acne tardiva negli uomini
Nel sesso maschile l’acne tardiva è una dermatosi poco frequente, in molti casi legata a fattori occupazionali.
Ne è un esempio tipico l’acne che colpisce i meccanici, infatti l’esposizione agli oli minerali causa l’ostruzione dei dotti della ghiandola sebacea con conseguente comparsa delle lesioni acneiche, che si risolvono eliminando la causa.
Una diagnosi corretta, che può essere effettuata dal vostro specialistadermatologo, consente la prescrizione di una terapia efficace.
Come combattere l’acne
I trattamenti si avvalgono di farmaci topici e sistemici, in associazione a detergenti e idratanti indicati per pelli seborroiche e oleose.
Attualmente i preparati topici a base di nuovi retinoidi, in associazione o meno con antibiotici locali, danno ottimi risultati in forme di acne lieve moderata.
In casi più resistenti sono disponibili trattamenti con antibiotico orali specifici per l’acne, o trattamenti ormonali qualora si fossero evidenziate delle alterazioni nei dosaggi ormonali.
Nel caso si trattasse di acnegrave, nodulare, refrattaria alle precedenti terapie, in casi selezionati ci si avvarrà dei retinoidi per bocca, che vanno usati con attenzione nelle donne in età fertile.
L’aiuto della Medicina Estetica
Certo una diagnosi corretta e una terapia appropriata sono il segreto per sconfiggere questa fastidiosa dermatosi, ma non dobbiamo trascurare l’importanza della aderenza alla terapia da parte del paziente.
A questi trattamenti domiciliari si possono affiancare trattamenti ambulatoriali quali peeling, terapia fotodinamica e trattamenti laser che velocizzino e aiutino la regressione delle manifestazioni acneiche.
E come affrontare la stagioneestiva? In estate il vostro dermatologo personalizzerà la terapia in base alle vostre abitudini di esposizione e tintarella consigliandovi trattamenti compatibili con la vita all’aria aperta e una fotoprotezione adeguata!
a cura di:
Dott. Sebastian Laspina – Specialista in Dermatologia e Venereologia
Dott.ssa Silvia Codogno – Specialista in Dermatologia e Venereologia
Una delle maggiori aziende del settore della Medicina Estetica ha interpellato il Dottor Sebastian Laspina, Medico tra i più esperti del settore dermatologico e medico-estetico in Italia, su come sia possibile curare la pelle in modo efficace, soprattutto in preparazione all’estate. Ecco alcune indicazioni fondamentali.
L’importanza della prevenzione
A ragione si ritiene basilare prevenire i danni che possono derivare alla cute da fattori esterni, quali l’esposizione solare, l’inquinamento, l’utilizzo di prodotti cosmetici e per la cura della persona non adeguati.
È consigliabile iniziare una attenta prevenzione in giovane età, intorno ai trent’anni, perché in questo modo sarà possibile, anche in seguito, preservare la propria bellezza senza bisogno di trattamenti invasivi.
Protocolli soft applicati gradualmente e con costanza nel corso del tempo danno risultati maggiori e più duraturi rispetto a trattamenti immediati, oneshot, soprattutto per quanto riguarda la qualità e la salute della pelle.
La ridensificazione, l’alleata ideale per difendere la pelle dal sole
Nel periodo pre-estivo è quanto mai opportuno dedicarsi a trattamenti di biorivitalizzazione e ridensificazione dermica, accompagnando il lavoro che si compie in ambulatorio con un home care di qualità.
Una reidratazione profonda della pelle ha la funzione di prevenire efficacemente i danni provocati dai raggi solari.
Una non corretta esposizione al sole, come ben noto, può provocare una modificazione della texture della pelle, causare la comparsa di macchie e di patologiedermatologiche.
Naturalmente, la foto-protezione è fondamentale, ma da sola non basta: un trattamento di ridensificazionedermica risulta importante per affrontare l’estate.
Risultati naturali, senza fastidi
Lo specialista ha oggi a disposizione prodotti iniettivi specifici, appositamente studiati per la ridensificazione.
La ricerca scientifica svizzera ha messo a disposizione, ad esempio, un acido ialuronico con complesso dermo-ristrutturante che permette di ottenere un effetto estetico molto naturale e, nello stesso tempo, poco impattante sulla vita sociale delle persone.
Le pazienti si sottopongono a una seduta ambulatoriale e subito dopo possono tornare al lavoro e alle loro attività quotidiane senza alcun segno o gonfiore e con una pelle più luminosa, tonica e sana.
Tecnologie al servizio del paziente
Nuovi device medici e strumenti tecnologici all’avanguardia permettono, da un lato, al paziente di non sentire né dolore né fastidio, e agevolano dall’altro l’ottenimento di un risultato estetico ottimale.
Per l’applicazione di biorivitalizzanti e filler esiste da alcuni anni un innovativo strumento elettronico di iniezione, leggero e maneggevole, che sostituisce la siringa tradizionale e consente di realizzare nel migliore dei modi sia i protocolli di ridensificazione dermica che i trattamenti volumizzanti.
Le pazienti sono più soddisfatte ed entrano in ambulatorio senza ansie.
Ricerca e innovazione, le chiavi del miglioramento
In un mercato in forte e tumultuosa espansione come quello dell’Estetica Medica, il tema del rapporto tra Medicina Estetica e Innovazione e, più in generale, la capacità del professionista di aggiornarsi ed evolvere continuamente sono centrali.
Trattamenti laser e device iniettivi di ultima generazione rappresentano strumenti che, unitamente alla scelta dei migliori filler e biorivitalizzanti sul mercato, permettono di essere sempre più performanti nella cura e nel benessere della persona.Il futuro della Medicina Estetica sarà sempre più legato alla tecnologia, e alla tecnologia laser in particolare, da affiancare naturalmente ai trattamenti infiltrativi a base di acido ialuronico, che manterranno intatta la loro importanza.
Dott. Sebastian Laspina Specialista in Dermatologia e VenereologiaCentro Laser Dermatologico dott. Laspina www.centrolaserlaspina.it
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