CENTRO LASER DERMATOLOGICO DOTT. LASPINA

ARTICOLI

30
06.2015

Viso sempre giovane con il Needling

Nelle foto rubate dai paparazzi, sempre più donne dello star system appaiono sulle copertine delle riviste con il volto leggermente arrossato ma la loro pelle appare nondimeno tonica e fresca.

Il merito non è di qualche nuova e misteriosa crema o elisir di lunga giovinezza, ma di una tecnica di medicina estetica già praticata con successo da diverso tempo. Non si tratta infatti di una novità assoluta ma sta ultimamente riscuotendo molto successo tra le celebrità che vogliono mantenere i tratti giovani e sodi senza ricorrere al lifting.

Stiamo parlando del needling e, come suggerisce il nome, è una tecnica che si avvale dell’ausilio di piccoli aghi.

Niente paura però: non è infatti una procedura dolorosa o invasiva. La maggior parte delle volte non è nemmeno necessaria l’anestesia ma, eventualmente, può essere sufficiente applicare un anestetico topico.

Il chirurgo estetico utilizza un dispositivo dotato di micro aghetti che penetrano nella parte superficiale del derma, a una profondità regolabile a seconda delle valutazioni del medico. Questi aghi stimolano i fibroplasti a generare nuovo collagene ed elastina, responsabili, come sappiamo, dell’elasticità della cute.

È quindi una tecnica che punta alla stimolazione naturale, senza ricorrere al bisturi.

Grazie agli effetti rigenerativi provocati da questi micro aghi, la pelle appare più tonica e luminosa.

Il needling è utile per cancellare piccole irregolarità, solchi superficiali e micro cicatrici. Si è rivelata inoltre efficace nel trattamento delle smagliature.

Come anticipato, non è una tecnica dolorosa e, altro vantaggio, si svolge in ambulatorio. È quindi possibile riprendere immediatamente le normali attività quotidiane.

Anche il rossore che provoca il trattamento non deve spaventare: scompare autonomamente nel giro di qualche giorno ed è facilmente mimetizzabile con un leggero make up.

Va poi ricordato che per massimizzare gli effetti ringiovanenti, questa tecnica può essere abbinata all’utilizzo di filler, specie dell’acido ialuronico, che viene più efficacemente inoculato nel derma dai micro aghi.

30
06.2015

Buccia d'arancia non parliamo di cocktail ma… di cellulite

Nelle foto rubate dai paparazzi, sempre più donne dello star system appaiono sulle copertine delle riviste con il volto leggermente arrossato ma la loro pelle appare nondimeno tonica e fresca.

Il merito non è di qualche nuova e misteriosa crema o elisir di lunga giovinezza, ma di una tecnica di medicina estetica già praticata con successo da diverso tempo. Non si tratta infatti di una novità assoluta ma sta ultimamente riscuotendo molto successo tra le celebrità che vogliono mantenere i tratti giovani e sodi senza ricorrere al lifting.

Stiamo parlando del needling e, come suggerisce il nome, è una tecnica che si avvale dell’ausilio di piccoli aghi.

Niente paura però: non è infatti una procedura dolorosa o invasiva. La maggior parte delle volte non è nemmeno necessaria l’anestesia ma, eventualmente, può essere sufficiente applicare un anestetico topico.

Il chirurgo estetico utilizza un dispositivo dotato di micro aghetti che penetrano nella parte superficiale del derma, a una profondità regolabile a seconda delle valutazioni del medico. Questi aghi stimolano i fibroplasti a generare nuovo collagene ed elastina, responsabili, come sappiamo, dell’elasticità della cute.

È quindi una tecnica che punta alla stimolazione naturale, senza ricorrere al bisturi.

Grazie agli effetti rigenerativi provocati da questi micro aghi, la pelle appare più tonica e luminosa.

Il needling è utile per cancellare piccole irregolarità, solchi superficiali e micro cicatrici. Si è rivelata inoltre efficace nel trattamento delle smagliature.

Come anticipato, non è una tecnica dolorosa e, altro vantaggio, si svolge in ambulatorio. È quindi possibile riprendere immediatamente le normali attività quotidiane.

Anche il rossore che provoca il trattamento non deve spaventare: scompare autonomamente nel giro di qualche giorno ed è facilmente mimetizzabile con un leggero make up.

Va poi ricordato che per massimizzare gli effetti ringiovanenti, questa tecnica può essere abbinata all’utilizzo di filler, specie dell’acido ialuronico, che viene più efficacemente inoculato nel derma dai micro aghi.

23
06.2015

Peli superflui addio

Nelle foto rubate dai paparazzi, sempre più donne dello star system appaiono sulle copertine delle riviste con il volto leggermente arrossato ma la loro pelle appare nondimeno tonica e fresca.

Il merito non è di qualche nuova e misteriosa crema o elisir di lunga giovinezza, ma di una tecnica di medicina estetica già praticata con successo da diverso tempo. Non si tratta infatti di una novità assoluta ma sta ultimamente riscuotendo molto successo tra le celebrità che vogliono mantenere i tratti giovani e sodi senza ricorrere al lifting.

Stiamo parlando del needling e, come suggerisce il nome, è una tecnica che si avvale dell’ausilio di piccoli aghi.

Niente paura però: non è infatti una procedura dolorosa o invasiva. La maggior parte delle volte non è nemmeno necessaria l’anestesia ma, eventualmente, può essere sufficiente applicare un anestetico topico.

Il chirurgo estetico utilizza un dispositivo dotato di micro aghetti che penetrano nella parte superficiale del derma, a una profondità regolabile a seconda delle valutazioni del medico. Questi aghi stimolano i fibroplasti a generare nuovo collagene ed elastina, responsabili, come sappiamo, dell’elasticità della cute.

È quindi una tecnica che punta alla stimolazione naturale, senza ricorrere al bisturi.

Grazie agli effetti rigenerativi provocati da questi micro aghi, la pelle appare più tonica e luminosa.

Il needling è utile per cancellare piccole irregolarità, solchi superficiali e micro cicatrici. Si è rivelata inoltre efficace nel trattamento delle smagliature.

Come anticipato, non è una tecnica dolorosa e, altro vantaggio, si svolge in ambulatorio. È quindi possibile riprendere immediatamente le normali attività quotidiane.

Anche il rossore che provoca il trattamento non deve spaventare: scompare autonomamente nel giro di qualche giorno ed è facilmente mimetizzabile con un leggero make up.

Va poi ricordato che per massimizzare gli effetti ringiovanenti, questa tecnica può essere abbinata all’utilizzo di filler, specie dell’acido ialuronico, che viene più efficacemente inoculato nel derma dai micro aghi.

16
06.2015

La carbossiterapia: alleata contro cellulite e grasso localizzato

Nelle foto rubate dai paparazzi, sempre più donne dello star system appaiono sulle copertine delle riviste con il volto leggermente arrossato ma la loro pelle appare nondimeno tonica e fresca.

Il merito non è di qualche nuova e misteriosa crema o elisir di lunga giovinezza, ma di una tecnica di medicina estetica già praticata con successo da diverso tempo. Non si tratta infatti di una novità assoluta ma sta ultimamente riscuotendo molto successo tra le celebrità che vogliono mantenere i tratti giovani e sodi senza ricorrere al lifting.

Stiamo parlando del needling e, come suggerisce il nome, è una tecnica che si avvale dell’ausilio di piccoli aghi.

Niente paura però: non è infatti una procedura dolorosa o invasiva. La maggior parte delle volte non è nemmeno necessaria l’anestesia ma, eventualmente, può essere sufficiente applicare un anestetico topico.

Il chirurgo estetico utilizza un dispositivo dotato di micro aghetti che penetrano nella parte superficiale del derma, a una profondità regolabile a seconda delle valutazioni del medico. Questi aghi stimolano i fibroplasti a generare nuovo collagene ed elastina, responsabili, come sappiamo, dell’elasticità della cute.

È quindi una tecnica che punta alla stimolazione naturale, senza ricorrere al bisturi.

Grazie agli effetti rigenerativi provocati da questi micro aghi, la pelle appare più tonica e luminosa.

Il needling è utile per cancellare piccole irregolarità, solchi superficiali e micro cicatrici. Si è rivelata inoltre efficace nel trattamento delle smagliature.

Come anticipato, non è una tecnica dolorosa e, altro vantaggio, si svolge in ambulatorio. È quindi possibile riprendere immediatamente le normali attività quotidiane.

Anche il rossore che provoca il trattamento non deve spaventare: scompare autonomamente nel giro di qualche giorno ed è facilmente mimetizzabile con un leggero make up.

Va poi ricordato che per massimizzare gli effetti ringiovanenti, questa tecnica può essere abbinata all’utilizzo di filler, specie dell’acido ialuronico, che viene più efficacemente inoculato nel derma dai micro aghi.

10
06.2015

La Foto Protezione

Nelle foto rubate dai paparazzi, sempre più donne dello star system appaiono sulle copertine delle riviste con il volto leggermente arrossato ma la loro pelle appare nondimeno tonica e fresca.

Il merito non è di qualche nuova e misteriosa crema o elisir di lunga giovinezza, ma di una tecnica di medicina estetica già praticata con successo da diverso tempo. Non si tratta infatti di una novità assoluta ma sta ultimamente riscuotendo molto successo tra le celebrità che vogliono mantenere i tratti giovani e sodi senza ricorrere al lifting.

Stiamo parlando del needling e, come suggerisce il nome, è una tecnica che si avvale dell’ausilio di piccoli aghi.

Niente paura però: non è infatti una procedura dolorosa o invasiva. La maggior parte delle volte non è nemmeno necessaria l’anestesia ma, eventualmente, può essere sufficiente applicare un anestetico topico.

Il chirurgo estetico utilizza un dispositivo dotato di micro aghetti che penetrano nella parte superficiale del derma, a una profondità regolabile a seconda delle valutazioni del medico. Questi aghi stimolano i fibroplasti a generare nuovo collagene ed elastina, responsabili, come sappiamo, dell’elasticità della cute.

È quindi una tecnica che punta alla stimolazione naturale, senza ricorrere al bisturi.

Grazie agli effetti rigenerativi provocati da questi micro aghi, la pelle appare più tonica e luminosa.

Il needling è utile per cancellare piccole irregolarità, solchi superficiali e micro cicatrici. Si è rivelata inoltre efficace nel trattamento delle smagliature.

Come anticipato, non è una tecnica dolorosa e, altro vantaggio, si svolge in ambulatorio. È quindi possibile riprendere immediatamente le normali attività quotidiane.

Anche il rossore che provoca il trattamento non deve spaventare: scompare autonomamente nel giro di qualche giorno ed è facilmente mimetizzabile con un leggero make up.

Va poi ricordato che per massimizzare gli effetti ringiovanenti, questa tecnica può essere abbinata all’utilizzo di filler, specie dell’acido ialuronico, che viene più efficacemente inoculato nel derma dai micro aghi.

09
06.2015

Eliminare definitivamente i tatuaggi con il laser

Nelle foto rubate dai paparazzi, sempre più donne dello star system appaiono sulle copertine delle riviste con il volto leggermente arrossato ma la loro pelle appare nondimeno tonica e fresca.

Il merito non è di qualche nuova e misteriosa crema o elisir di lunga giovinezza, ma di una tecnica di medicina estetica già praticata con successo da diverso tempo. Non si tratta infatti di una novità assoluta ma sta ultimamente riscuotendo molto successo tra le celebrità che vogliono mantenere i tratti giovani e sodi senza ricorrere al lifting.

Stiamo parlando del needling e, come suggerisce il nome, è una tecnica che si avvale dell’ausilio di piccoli aghi.

Niente paura però: non è infatti una procedura dolorosa o invasiva. La maggior parte delle volte non è nemmeno necessaria l’anestesia ma, eventualmente, può essere sufficiente applicare un anestetico topico.

Il chirurgo estetico utilizza un dispositivo dotato di micro aghetti che penetrano nella parte superficiale del derma, a una profondità regolabile a seconda delle valutazioni del medico. Questi aghi stimolano i fibroplasti a generare nuovo collagene ed elastina, responsabili, come sappiamo, dell’elasticità della cute.

È quindi una tecnica che punta alla stimolazione naturale, senza ricorrere al bisturi.

Grazie agli effetti rigenerativi provocati da questi micro aghi, la pelle appare più tonica e luminosa.

Il needling è utile per cancellare piccole irregolarità, solchi superficiali e micro cicatrici. Si è rivelata inoltre efficace nel trattamento delle smagliature.

Come anticipato, non è una tecnica dolorosa e, altro vantaggio, si svolge in ambulatorio. È quindi possibile riprendere immediatamente le normali attività quotidiane.

Anche il rossore che provoca il trattamento non deve spaventare: scompare autonomamente nel giro di qualche giorno ed è facilmente mimetizzabile con un leggero make up.

Va poi ricordato che per massimizzare gli effetti ringiovanenti, questa tecnica può essere abbinata all’utilizzo di filler, specie dell’acido ialuronico, che viene più efficacemente inoculato nel derma dai micro aghi.

30
06.2015

Viso sempre giovane con il Needling

La pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (P.E.F.S) meglio conosciuta come cellulite è una condizione che affligge la maggior parte delle donne, talvolta sin dalla giovane età ed indipendentemente dal peso corporeo. Anche se alcune tele di Rubens ci farebbero pensare che in passato fosse vissuta con un altro spirito…ai nostri giorni la “buccia d’arancia” viene universalmente considerato un inestetismo cutaneo che ogni donna vive con disagio. (altro…)

30
06.2015

Buccia d'arancia non parliamo di cocktail ma… di cellulite

La pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (P.E.F.S) meglio conosciuta come cellulite è una condizione che affligge la maggior parte delle donne, talvolta sin dalla giovane età ed indipendentemente dal peso corporeo. Anche se alcune tele di Rubens ci farebbero pensare che in passato fosse vissuta con un altro spirito…ai nostri giorni la “buccia d’arancia” viene universalmente considerato un inestetismo cutaneo che ogni donna vive con disagio. (altro…)

23
06.2015

Peli superflui addio

La pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (P.E.F.S) meglio conosciuta come cellulite è una condizione che affligge la maggior parte delle donne, talvolta sin dalla giovane età ed indipendentemente dal peso corporeo. Anche se alcune tele di Rubens ci farebbero pensare che in passato fosse vissuta con un altro spirito…ai nostri giorni la “buccia d’arancia” viene universalmente considerato un inestetismo cutaneo che ogni donna vive con disagio. (altro…)

16
06.2015

La carbossiterapia: alleata contro cellulite e grasso localizzato

La pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (P.E.F.S) meglio conosciuta come cellulite è una condizione che affligge la maggior parte delle donne, talvolta sin dalla giovane età ed indipendentemente dal peso corporeo. Anche se alcune tele di Rubens ci farebbero pensare che in passato fosse vissuta con un altro spirito…ai nostri giorni la “buccia d’arancia” viene universalmente considerato un inestetismo cutaneo che ogni donna vive con disagio. (altro…)

10
06.2015

La Foto Protezione

La pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (P.E.F.S) meglio conosciuta come cellulite è una condizione che affligge la maggior parte delle donne, talvolta sin dalla giovane età ed indipendentemente dal peso corporeo. Anche se alcune tele di Rubens ci farebbero pensare che in passato fosse vissuta con un altro spirito…ai nostri giorni la “buccia d’arancia” viene universalmente considerato un inestetismo cutaneo che ogni donna vive con disagio. (altro…)

09
06.2015

Eliminare definitivamente i tatuaggi con il laser

La pannicolopatia edemato-fibro-sclerotica (P.E.F.S) meglio conosciuta come cellulite è una condizione che affligge la maggior parte delle donne, talvolta sin dalla giovane età ed indipendentemente dal peso corporeo. Anche se alcune tele di Rubens ci farebbero pensare che in passato fosse vissuta con un altro spirito…ai nostri giorni la “buccia d’arancia” viene universalmente considerato un inestetismo cutaneo che ogni donna vive con disagio. (altro…)

30
06.2015

Viso sempre giovane con il Needling

Sta finalmente ritornando la bella stagione e tra poco ci potremo liberare dei pesanti vestiti che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi.

Con l’arrivo dell’estate si ripropone tuttavia il problema dei peli superflui.

Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

30
06.2015

Buccia d'arancia non parliamo di cocktail ma… di cellulite

Sta finalmente ritornando la bella stagione e tra poco ci potremo liberare dei pesanti vestiti che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi.

Con l’arrivo dell’estate si ripropone tuttavia il problema dei peli superflui.

Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

23
06.2015

Peli superflui addio

Sta finalmente ritornando la bella stagione e tra poco ci potremo liberare dei pesanti vestiti che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi.

Con l’arrivo dell’estate si ripropone tuttavia il problema dei peli superflui.

Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

16
06.2015

La carbossiterapia: alleata contro cellulite e grasso localizzato

Sta finalmente ritornando la bella stagione e tra poco ci potremo liberare dei pesanti vestiti che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi.

Con l’arrivo dell’estate si ripropone tuttavia il problema dei peli superflui.

Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

10
06.2015

La Foto Protezione

Sta finalmente ritornando la bella stagione e tra poco ci potremo liberare dei pesanti vestiti che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi.

Con l’arrivo dell’estate si ripropone tuttavia il problema dei peli superflui.

Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

09
06.2015

Eliminare definitivamente i tatuaggi con il laser

Sta finalmente ritornando la bella stagione e tra poco ci potremo liberare dei pesanti vestiti che ci hanno accompagnato negli ultimi mesi.

Con l’arrivo dell’estate si ripropone tuttavia il problema dei peli superflui.

Non che d’inverno la questione non sussista, ma di certo gli abiti coprenti e le scarse occasioni di mostrare braccia e gambe sono stati a volte una scusa per rimandare l’epilazione.

I peli superflui rappresentano un fastidio non indifferente per la stragrande maggioranza delle donne e i tradizionali metodi di epilazione non garantiscono risultati duraturi: nel giro di una settimana o, nel migliore dei casi, due, gli odiati peletti si ripresentano.

Se si opta per la tradizionale “ceretta” è necessario aspettare un periodo di tempo sufficiente affinché la maggior parte dei peli sia ricresciuta abbastanza da essere estirpata. Molte donne tuttavia non si sentono a proprio agio se non sono sempre perfettamente curate e allora optano per alternative più rapide, come creme depilatorie o rasoi. In quest’ultimo caso però, i peli spesso ricrescono più grossi – e visibili – e si tratta comunque di un’attività che va svolta con frequenza: una gran perdita di tempo insomma.

Va poi detto che cere bollenti, rasoi o creme, utilizzate per anni e molto spesso, non sono proprio l’ideale per la cute che viene fortemente stressata.

Una soluzione a lungo termine viene offerta dalla tecnologia laser e a luce pulsata.

Il meccanismo che sta alla base di tale procedura di medicina estetica è molto semplice: il bulbo pilifero viene colpito selettivamente e compromesso grazie all’energia termica rilasciata dalle apparecchiature. Ciò causa la morte del pelo che viene quindi estirpato dalla radice. L’energia rilasciata dal laser o dalla luce pulsata è controllata, intensa ma brevissima e questo permette di lasciare del tutto inalterati i tessuti circostanti che, quindi, non vengono danneggiati.

Si tratta di una tecnologia sicura e che fornisce risultati duraturi e soddisfacenti.

Questo trattamento estetico consente di evitare di pensare alla depilazione per molto tempo ma non è permanente. Inoltre, sebbene i peli inevitabilmente ricrescano dopo un certo periodo, si presentano molto più deboli (quindi più fini e meno scuri) rispetto a prima.

Va inoltre ricordato che è necessario sottoporsi a più sedute poiché è possibile trattare i peli solo quando sono in fase di crescita (detta “anagen”) e, naturalmente, non tutti i peli si trovano nella stessa fase contemporaneamente.

30
06.2015

Viso sempre giovane con il Needling

La lotta alla cellulite e alle adiposità localizzate viene condotta con diverse armi. La scelta di un trattamento è condizionata da diversi fattori, in primis la conformazione fisica del paziente e i risultati attesi. Per questo la visita conoscitiva con il chirurgo estetico è il primo e fondamentale passo.

Tra le varie tecniche impiegate in medicina estetica, vi è anche la carbossiterapia. Questa procedura viene utilizzata da anni in medicina in quanto si è rivelata particolarmente utile nel trattamento di problematiche legate alla cattiva circolazione del sangue e insufficienza venosa, ma anche in campo ortopedico.

Come suggerisce il nome, la sostanza principale utilizzata è l’anidride carbonica. Questa viene inoculata per via cutanea, allo stato gassoso, grazie a un particolare macchinario dotato di aghi sottilissimi. L’effetto sortito è quello di una dilatazione dei vasi sanguigni che consente un notevole miglioramento della circolazione e, di conseguenza, dell’ossigenazione.

Infatti la cellulite si manifesta quando, per vari motivi, si crea un ristagno di liquidi tra le cellule e questo provoca, appunto, difficoltà di vascolarizzazione con conseguente aumento del volume dei tessuti e la formazione degli antiestetici pannicoli.

Il numero delle sedute varia a seconda dell’entità del problema. La carbossiterapia può essere inoltre associata ad altri tipi di trattamento finalizzati all’eliminazione del grasso in eccesso.

Bisogna tuttavia ricordare che non tutti possono sottoporsi a tale procedura di medicina estetica: è sconsigliata a chi soffre di patologie quali trombofleibiti, fleibiti , anemie o insufficienze renali.

In ogni caso, un professionista serio verifica sempre le condizioni di salute e la presenza di eventuali patologie prima di sottoporre il paziente a qualsiasi tipo di trattamento, per poco invasivo che sia.

Per la sua capacità di migliorare la microcircolazione, la carbossiterapia è efficace anche nei trattamenti per tonificare viso e décolleté.

Contatta il Poliambulatorio Medica Uno allo 041.5322957 o compilando il form web.

30
06.2015

Buccia d'arancia non parliamo di cocktail ma… di cellulite

La lotta alla cellulite e alle adiposità localizzate viene condotta con diverse armi. La scelta di un trattamento è condizionata da diversi fattori, in primis la conformazione fisica del paziente e i risultati attesi. Per questo la visita conoscitiva con il chirurgo estetico è il primo e fondamentale passo.

Tra le varie tecniche impiegate in medicina estetica, vi è anche la carbossiterapia. Questa procedura viene utilizzata da anni in medicina in quanto si è rivelata particolarmente utile nel trattamento di problematiche legate alla cattiva circolazione del sangue e insufficienza venosa, ma anche in campo ortopedico.

Come suggerisce il nome, la sostanza principale utilizzata è l’anidride carbonica. Questa viene inoculata per via cutanea, allo stato gassoso, grazie a un particolare macchinario dotato di aghi sottilissimi. L’effetto sortito è quello di una dilatazione dei vasi sanguigni che consente un notevole miglioramento della circolazione e, di conseguenza, dell’ossigenazione.

Infatti la cellulite si manifesta quando, per vari motivi, si crea un ristagno di liquidi tra le cellule e questo provoca, appunto, difficoltà di vascolarizzazione con conseguente aumento del volume dei tessuti e la formazione degli antiestetici pannicoli.

Il numero delle sedute varia a seconda dell’entità del problema. La carbossiterapia può essere inoltre associata ad altri tipi di trattamento finalizzati all’eliminazione del grasso in eccesso.

Bisogna tuttavia ricordare che non tutti possono sottoporsi a tale procedura di medicina estetica: è sconsigliata a chi soffre di patologie quali trombofleibiti, fleibiti , anemie o insufficienze renali.

In ogni caso, un professionista serio verifica sempre le condizioni di salute e la presenza di eventuali patologie prima di sottoporre il paziente a qualsiasi tipo di trattamento, per poco invasivo che sia.

Per la sua capacità di migliorare la microcircolazione, la carbossiterapia è efficace anche nei trattamenti per tonificare viso e décolleté.

Contatta il Poliambulatorio Medica Uno allo 041.5322957 o compilando il form web.

23
06.2015

Peli superflui addio

La lotta alla cellulite e alle adiposità localizzate viene condotta con diverse armi. La scelta di un trattamento è condizionata da diversi fattori, in primis la conformazione fisica del paziente e i risultati attesi. Per questo la visita conoscitiva con il chirurgo estetico è il primo e fondamentale passo.

Tra le varie tecniche impiegate in medicina estetica, vi è anche la carbossiterapia. Questa procedura viene utilizzata da anni in medicina in quanto si è rivelata particolarmente utile nel trattamento di problematiche legate alla cattiva circolazione del sangue e insufficienza venosa, ma anche in campo ortopedico.

Come suggerisce il nome, la sostanza principale utilizzata è l’anidride carbonica. Questa viene inoculata per via cutanea, allo stato gassoso, grazie a un particolare macchinario dotato di aghi sottilissimi. L’effetto sortito è quello di una dilatazione dei vasi sanguigni che consente un notevole miglioramento della circolazione e, di conseguenza, dell’ossigenazione.

Infatti la cellulite si manifesta quando, per vari motivi, si crea un ristagno di liquidi tra le cellule e questo provoca, appunto, difficoltà di vascolarizzazione con conseguente aumento del volume dei tessuti e la formazione degli antiestetici pannicoli.

Il numero delle sedute varia a seconda dell’entità del problema. La carbossiterapia può essere inoltre associata ad altri tipi di trattamento finalizzati all’eliminazione del grasso in eccesso.

Bisogna tuttavia ricordare che non tutti possono sottoporsi a tale procedura di medicina estetica: è sconsigliata a chi soffre di patologie quali trombofleibiti, fleibiti , anemie o insufficienze renali.

In ogni caso, un professionista serio verifica sempre le condizioni di salute e la presenza di eventuali patologie prima di sottoporre il paziente a qualsiasi tipo di trattamento, per poco invasivo che sia.

Per la sua capacità di migliorare la microcircolazione, la carbossiterapia è efficace anche nei trattamenti per tonificare viso e décolleté.

Contatta il Poliambulatorio Medica Uno allo 041.5322957 o compilando il form web.

16
06.2015

La carbossiterapia: alleata contro cellulite e grasso localizzato

La lotta alla cellulite e alle adiposità localizzate viene condotta con diverse armi. La scelta di un trattamento è condizionata da diversi fattori, in primis la conformazione fisica del paziente e i risultati attesi. Per questo la visita conoscitiva con il chirurgo estetico è il primo e fondamentale passo.

Tra le varie tecniche impiegate in medicina estetica, vi è anche la carbossiterapia. Questa procedura viene utilizzata da anni in medicina in quanto si è rivelata particolarmente utile nel trattamento di problematiche legate alla cattiva circolazione del sangue e insufficienza venosa, ma anche in campo ortopedico.

Come suggerisce il nome, la sostanza principale utilizzata è l’anidride carbonica. Questa viene inoculata per via cutanea, allo stato gassoso, grazie a un particolare macchinario dotato di aghi sottilissimi. L’effetto sortito è quello di una dilatazione dei vasi sanguigni che consente un notevole miglioramento della circolazione e, di conseguenza, dell’ossigenazione.

Infatti la cellulite si manifesta quando, per vari motivi, si crea un ristagno di liquidi tra le cellule e questo provoca, appunto, difficoltà di vascolarizzazione con conseguente aumento del volume dei tessuti e la formazione degli antiestetici pannicoli.

Il numero delle sedute varia a seconda dell’entità del problema. La carbossiterapia può essere inoltre associata ad altri tipi di trattamento finalizzati all’eliminazione del grasso in eccesso.

Bisogna tuttavia ricordare che non tutti possono sottoporsi a tale procedura di medicina estetica: è sconsigliata a chi soffre di patologie quali trombofleibiti, fleibiti , anemie o insufficienze renali.

In ogni caso, un professionista serio verifica sempre le condizioni di salute e la presenza di eventuali patologie prima di sottoporre il paziente a qualsiasi tipo di trattamento, per poco invasivo che sia.

Per la sua capacità di migliorare la microcircolazione, la carbossiterapia è efficace anche nei trattamenti per tonificare viso e décolleté.

Contatta il Poliambulatorio Medica Uno allo 041.5322957 o compilando il form web.

10
06.2015

La Foto Protezione

La lotta alla cellulite e alle adiposità localizzate viene condotta con diverse armi. La scelta di un trattamento è condizionata da diversi fattori, in primis la conformazione fisica del paziente e i risultati attesi. Per questo la visita conoscitiva con il chirurgo estetico è il primo e fondamentale passo.

Tra le varie tecniche impiegate in medicina estetica, vi è anche la carbossiterapia. Questa procedura viene utilizzata da anni in medicina in quanto si è rivelata particolarmente utile nel trattamento di problematiche legate alla cattiva circolazione del sangue e insufficienza venosa, ma anche in campo ortopedico.

Come suggerisce il nome, la sostanza principale utilizzata è l’anidride carbonica. Questa viene inoculata per via cutanea, allo stato gassoso, grazie a un particolare macchinario dotato di aghi sottilissimi. L’effetto sortito è quello di una dilatazione dei vasi sanguigni che consente un notevole miglioramento della circolazione e, di conseguenza, dell’ossigenazione.

Infatti la cellulite si manifesta quando, per vari motivi, si crea un ristagno di liquidi tra le cellule e questo provoca, appunto, difficoltà di vascolarizzazione con conseguente aumento del volume dei tessuti e la formazione degli antiestetici pannicoli.

Il numero delle sedute varia a seconda dell’entità del problema. La carbossiterapia può essere inoltre associata ad altri tipi di trattamento finalizzati all’eliminazione del grasso in eccesso.

Bisogna tuttavia ricordare che non tutti possono sottoporsi a tale procedura di medicina estetica: è sconsigliata a chi soffre di patologie quali trombofleibiti, fleibiti , anemie o insufficienze renali.

In ogni caso, un professionista serio verifica sempre le condizioni di salute e la presenza di eventuali patologie prima di sottoporre il paziente a qualsiasi tipo di trattamento, per poco invasivo che sia.

Per la sua capacità di migliorare la microcircolazione, la carbossiterapia è efficace anche nei trattamenti per tonificare viso e décolleté.

Contatta il Poliambulatorio Medica Uno allo 041.5322957 o compilando il form web.

09
06.2015

Eliminare definitivamente i tatuaggi con il laser

La lotta alla cellulite e alle adiposità localizzate viene condotta con diverse armi. La scelta di un trattamento è condizionata da diversi fattori, in primis la conformazione fisica del paziente e i risultati attesi. Per questo la visita conoscitiva con il chirurgo estetico è il primo e fondamentale passo.

Tra le varie tecniche impiegate in medicina estetica, vi è anche la carbossiterapia. Questa procedura viene utilizzata da anni in medicina in quanto si è rivelata particolarmente utile nel trattamento di problematiche legate alla cattiva circolazione del sangue e insufficienza venosa, ma anche in campo ortopedico.

Come suggerisce il nome, la sostanza principale utilizzata è l’anidride carbonica. Questa viene inoculata per via cutanea, allo stato gassoso, grazie a un particolare macchinario dotato di aghi sottilissimi. L’effetto sortito è quello di una dilatazione dei vasi sanguigni che consente un notevole miglioramento della circolazione e, di conseguenza, dell’ossigenazione.

Infatti la cellulite si manifesta quando, per vari motivi, si crea un ristagno di liquidi tra le cellule e questo provoca, appunto, difficoltà di vascolarizzazione con conseguente aumento del volume dei tessuti e la formazione degli antiestetici pannicoli.

Il numero delle sedute varia a seconda dell’entità del problema. La carbossiterapia può essere inoltre associata ad altri tipi di trattamento finalizzati all’eliminazione del grasso in eccesso.

Bisogna tuttavia ricordare che non tutti possono sottoporsi a tale procedura di medicina estetica: è sconsigliata a chi soffre di patologie quali trombofleibiti, fleibiti , anemie o insufficienze renali.

In ogni caso, un professionista serio verifica sempre le condizioni di salute e la presenza di eventuali patologie prima di sottoporre il paziente a qualsiasi tipo di trattamento, per poco invasivo che sia.

Per la sua capacità di migliorare la microcircolazione, la carbossiterapia è efficace anche nei trattamenti per tonificare viso e décolleté.

Contatta il Poliambulatorio Medica Uno allo 041.5322957 o compilando il form web.

30
06.2015

Viso sempre giovane con il Needling

É in arrivo la bella stagione, giornate soleggiate e più lunghe e per molti di noi la possibilità di trascorrere più tempo all’aperto, per praticare sport, per relax e per ottenere un colorito più sano.
Nel passato, quella che noi oggi chiamiamo abbronzatura era aborrita; basti pensare a un quadro di Monet dove signorine elegantemente vestite passeggiano nei prati con vezzosi ombrellini per proteggere il loro incarnato dai raggi del sole. A quel tempo avere una pelle abbronzata significava infatti lavorare all’aperto, in lavori di fatica, quali quelli in agricoltura, allora svolti esclusivamente dalle classi sociali più basse. (altro…)

30
06.2015

Buccia d'arancia non parliamo di cocktail ma… di cellulite

É in arrivo la bella stagione, giornate soleggiate e più lunghe e per molti di noi la possibilità di trascorrere più tempo all’aperto, per praticare sport, per relax e per ottenere un colorito più sano.
Nel passato, quella che noi oggi chiamiamo abbronzatura era aborrita; basti pensare a un quadro di Monet dove signorine elegantemente vestite passeggiano nei prati con vezzosi ombrellini per proteggere il loro incarnato dai raggi del sole. A quel tempo avere una pelle abbronzata significava infatti lavorare all’aperto, in lavori di fatica, quali quelli in agricoltura, allora svolti esclusivamente dalle classi sociali più basse. (altro…)

23
06.2015

Peli superflui addio

É in arrivo la bella stagione, giornate soleggiate e più lunghe e per molti di noi la possibilità di trascorrere più tempo all’aperto, per praticare sport, per relax e per ottenere un colorito più sano.
Nel passato, quella che noi oggi chiamiamo abbronzatura era aborrita; basti pensare a un quadro di Monet dove signorine elegantemente vestite passeggiano nei prati con vezzosi ombrellini per proteggere il loro incarnato dai raggi del sole. A quel tempo avere una pelle abbronzata significava infatti lavorare all’aperto, in lavori di fatica, quali quelli in agricoltura, allora svolti esclusivamente dalle classi sociali più basse. (altro…)

16
06.2015

La carbossiterapia: alleata contro cellulite e grasso localizzato

É in arrivo la bella stagione, giornate soleggiate e più lunghe e per molti di noi la possibilità di trascorrere più tempo all’aperto, per praticare sport, per relax e per ottenere un colorito più sano.
Nel passato, quella che noi oggi chiamiamo abbronzatura era aborrita; basti pensare a un quadro di Monet dove signorine elegantemente vestite passeggiano nei prati con vezzosi ombrellini per proteggere il loro incarnato dai raggi del sole. A quel tempo avere una pelle abbronzata significava infatti lavorare all’aperto, in lavori di fatica, quali quelli in agricoltura, allora svolti esclusivamente dalle classi sociali più basse. (altro…)

10
06.2015

La Foto Protezione

É in arrivo la bella stagione, giornate soleggiate e più lunghe e per molti di noi la possibilità di trascorrere più tempo all’aperto, per praticare sport, per relax e per ottenere un colorito più sano.
Nel passato, quella che noi oggi chiamiamo abbronzatura era aborrita; basti pensare a un quadro di Monet dove signorine elegantemente vestite passeggiano nei prati con vezzosi ombrellini per proteggere il loro incarnato dai raggi del sole. A quel tempo avere una pelle abbronzata significava infatti lavorare all’aperto, in lavori di fatica, quali quelli in agricoltura, allora svolti esclusivamente dalle classi sociali più basse. (altro…)

09
06.2015

Eliminare definitivamente i tatuaggi con il laser

É in arrivo la bella stagione, giornate soleggiate e più lunghe e per molti di noi la possibilità di trascorrere più tempo all’aperto, per praticare sport, per relax e per ottenere un colorito più sano.
Nel passato, quella che noi oggi chiamiamo abbronzatura era aborrita; basti pensare a un quadro di Monet dove signorine elegantemente vestite passeggiano nei prati con vezzosi ombrellini per proteggere il loro incarnato dai raggi del sole. A quel tempo avere una pelle abbronzata significava infatti lavorare all’aperto, in lavori di fatica, quali quelli in agricoltura, allora svolti esclusivamente dalle classi sociali più basse. (altro…)

30
06.2015

Viso sempre giovane con il Needling

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

30
06.2015

Buccia d'arancia non parliamo di cocktail ma… di cellulite

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

23
06.2015

Peli superflui addio

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

16
06.2015

La carbossiterapia: alleata contro cellulite e grasso localizzato

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

10
06.2015

La Foto Protezione

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

09
06.2015

Eliminare definitivamente i tatuaggi con il laser

La bellezza, si sa, è soggettiva e, come tale, viene ricercata nelle forme più disparate.

La nostra società, come noto, dà molta importanza all’immagine esteriore. Quello che mostriamo agli altri riflette, in buona misura, anche il nostro modo di essere. Le scelte estetiche che compiamo ogni giorno rivelano molto della nostra personalità e del nostro modo di pensare e vivere. Queste considerazioni sono ancora più valide se pensiamo alle forme con cui quotidianamente cerchiamo di abbellire e decorare il nostro corpo.

Negli ultimi anni, in particolare, si è assistito a un aumento esponenziale dei tatuaggi. Questa forma di decorazione del corpo non è assolutamente una novità: da sempre l’uomo ha sentito il bisogno di colorare la propria pelle per le ragioni più disparate. Quali che siano le cause, è comunque possibile affermare che con il tatuaggio si vuole lanciare un messaggio, comunicare qualcosa di sé agli altri.

Spesso però ci si stanca o ci si pente di un disegno o del messaggio che abbiamo deciso di imprimere permanentemente nella pelle. Con il passare degli anni, il tatuaggio potrebbe non piacere o non rappresentarci più.

Che fare in quei casi?

Molti si rassegnano a portare questa traccia, magari cercando di coprirla con gli indumenti.

Altri invece optano per una scelta più risolutiva e decidono di ricorrere al medico estetico.

Grazie alla tecnologia laser – ed in particolare il laser Q-switched – è infatti possibile eliminare le particelle di inchiostro iniettate nel derma con gli aghi.

Per eliminare un tattoo sono necessarie diverse sedute. Il numero preciso varia molto in base alla grandezza del disegno da eliminare e, soprattutto dai pigmenti utilizzati. Infatti i colori più chiari (soprattutto il giallo e il bianco), risultano più resistenti.

Ci sono poi diversi altri fattori da considerare: il tempo trascorso da quando è stato effettuato il tatuaggio, il grado – soggettivo – di assorbimento del pigmento da parte del derma, la tecnica con la quale è stato inoculato l’inchiostro, ecc.

Per avere un’idea più precisa del numero di sedute necessarie è fondamentale quindi la visita con il chirurgo estetico.

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